Pubblicato su politicadomani Num 92-93 - Giugno/Luglio 2009

Politiche europee di sviluppo
La crescita del territorio passa attraverso la partecipazione dei cittadini

di Maria Mezzina

Lavoro di preparazione, contatti, formazione di reti che mettano in comunicazione persone e idee per incidere positivamente sul territorio, è l'Europa a chiedere un cambiamento radicale di strategie

LA RETE
I fondi europei stanziati a favore del recupero e del rilancio del territorio sono condizionati a progetti che coinvolgono tutti gli attori locali: istituzionali, produttivi e sociali. La elaborazione, il monitoraggio, la realizzazione e la valutazione dei piani di sviluppo presuppone l'esistenza in loco di una rete efficace e operativa di contatti con persone rappresentanti delle varie espressioni della comunità locale (intesa nel senso europeo di "territorio" esteso ad aree limitrofe che hanno caratteri comuni). È compito e interesse di queste persone dimostrare con la presenza e la partecipazione la disponibilità e volontà di collaborare dei vari enti e settori che essi rappresentano. Inoltre, lo sviluppo integrato di cui parla l'Europa presuppone strategie e progetti per la cui realizzazione è necessaria una apertura mentale a tutto campo.
Con impegno, intelligenza e costanza alcuni attori locali nel territorio a nord di Napoli stanno annodando alcune maglie di queste reti operative. Alcuni appartengono alle istituzioni locali o hanno ruoli istituzionali, altri sono imprenditori consapevoli della necessità di inserirsi in questi circuiti, altri ancora sono semplici cittadini interessati agli obiettivi e alle dinamiche di sviluppo della propria città o territorio.

SVILUPPO LOCALE
ALL'EUROPEA
L'idea diffusa (e sbagliata) che le politiche di sviluppo del territorio siano appannaggio di pochi esperti ed amministratori locali, ha tenuto fuori dei processi decisionali i cittadini comuni i quali scendevano in piazza a protestare solo quando vedevano compromessi i loro interessi più o meno legittimi. Ciò ha spesso provocato tensioni, ha rallentato lo sviluppo, è stato causa di disastri ambientali, depauperamento di risorse naturali e umane.
Con il progressiva definizione e poi applicazione della normativa europea (il cui rispetto è condizione necessaria per accedere ai fondi europei) la partecipazione dei cittadini ai processi di sviluppo del territorio diventa invece prevalente. Nella concessione dei fondi l'Europa premia politiche di coesione specificando che "I partner principali (autorità locali, regionali e cittadine, partner economici e sociali, ecc...) devono [must] essere consultati e devono partecipare alla "preparazione, realizzazione, monitoraggio e valutazione dei programmi operativi secondo le leggi e le norme nazionali", è scritto nella guida Dimensione urbana nelle politiche comunitarie per il periodo 2007-2013 della Commissione Europea, Gruppo per lo Sviluppo Urbano. "Le città sono partner rilevanti - si legge nel documento -. Esse non sono solamente luoghi dove i cittadini europei vivono e lavorano, le città sono anche attori. In tutti gli Stati Membri le locali autorità municipali o delle aree urbane hanno un numero sempre crescente di responsabilità".
L'approccio è profondamente innovativo e implica due aperture essenziali:
- il coinvolgimento nel processo di sviluppo di una serie di attori: amministratori locali, dipendenti pubblici, esponenti di gruppi sociali espressione di cittadinanza attiva (scuole, terzo settore, associazioni, centri culturali, sindacati, ...), esperti, portatori di esperienze differenziate e rappresentanti di diverse discipline, semplici cittadini.
- La partecipazione ai progetti di sviluppo locale attraverso circuiti di approfondimento, studio, comunicazione e formazione sui temi oggetto delle politiche di sviluppo, generando a monte le proposte attraverso studi, analisi, ricerche, dibattiti pubblici.

LA VIA È SEGNATA MA È LUNGA
Tutto ciò richiede un lavoro di preparazione, contatti, formazione di reti che mettano in comunicazione persone e idee per incidere positivamente sul territorio.
Gli eventi del 21 e del 22 maggio a Marano sono parte integrante di questa strategia i cui risultati sono tutti da verificare, ma sulla cui efficacia sono riposte grandi speranze.
Il lavoro svolto fin qui ha visto impegnati il Comune di Marano nelle persone dei dfirigenti dell'area amministrativa, il dott. Pasquale De Biase, il dott. Francesco Taglialatela, la dott.ssa Flavia Giacco, i quali, accogliendo la sfida dell'UE a cooperare con le realtà locali, hanno dato origine all'Ufficio Promozione e sviluppo del Territorio “Terra Mater et Magistra” e l'Agenzia Liternum Sviluppo NapoliNord che per vocazione e statuto persegue le strategie indicate dall'Europa, grazie alla lungimiranza, e la testardaggine, direi, di persone come il Presidente, Enzo Napolano, Tommaso Di Nardo, che si occupa di economia e politiche di sviluppo locale, Stefania Artiaco, responsabile del settore formazione, che nella costruzione della rete predilige i contatti personali andando a parlare con le amministrazioni una per una.

La strada però è
ancora lunga
Le presenze ai convegni sono state di "solo" una trentina di persone, più o meno quante partecipano ad eventi ben più "grandi", ai quali danno rilievo i media nazionali (le doppie virgolette sono d'obbligo). Sarebbe bene, invece, che partecipassero in tanti: le amministrazioni delle città, che le direttive europee e le scelte della Regione costringono ad essere legate alla città capofila (Marano, nel nostro caso); gli imprenditori, perché le strategie di sviluppo del territorio passano attraverso l'affermazione in ambito locale, nazionale e anche intercontinentale della imprenditoria locale (produzione e servizi); i cittadini perché sono loro i destinatari ultimi dello sviluppo del territorio e perché, in ultima analisi, dipendono da loro sia le scelte politiche (il sindaco e le amministrazioni locali), sia quelle economiche (i prodotti che vanno ad acquistare e i servizi che scelgono).
Se ci sono delle responsabilità nella mancanza di partecipazione, queste vanno cercate nella mancanza di cultura su questi temi, nella incapacità di distinguere l'essenziale dal contingente, nella preoccupazione dello "sbarcare il lunario" - che è conseguenza proprio del sottosviluppo che si vuole superare -, nella insufficiente informazione e conoscenza della vera posta in gioco.

 

 

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